Nuovi Progetti: perchè Reinventarsi fa rima con Riqualificazione
Il da farsi: verso Milano 2030
#REAL CORPORATE – Progetti
E se un giorno Milano fosse interamente riqualificata?
Non si tratta più di un gioco. “E se facessi… se diventassi…e se un giorno…?” Quante volte la fantasia ha lasciato che i pensieri facessero accadere l’inimmaginabile dietro ad immagini sfocate di sogni come “da grande farò”.
Adesso è il giorno. Artisti, designer, architetti e urbanisti di tutto il mondo progettano il “se” della nostra infanzia, dei nostri passatempi e lo inventano per noi, oggi.
Le topics più cliccate? Le nostre città. Le abbiamo viste tacere di parole, le abbiamo viste vuote di movimento e folla, le abbiamo viste spogliarsi e mostrarsi intime come mai prima d’ora. In quell’intimità non le abbiamo più riconosciute, anzi abbiamo ripreso a giocare con i SE, reinventandone gli spazi nudi.
Si ha bisogno di farlo, di ricreare con uno spirito nuovo, più consapevoli, dopo averle scoperte ad occhio nudo.
Quante volte nel corso dell’ultimo anno si è parlato di reinventare, quante volte questa parola è entrata nelle case degli italiani dalla finestra per finire sul tavolo di chi non si è mai arreso, ripensando a se stesso e al suo lavoro, facendolo diventare un valore, mentre dai piani più alti, proprio da quella finestra vedeva l’orizzonte prendere forme mai viste.
Ora sorge spontaneo un classico “e se potessero ripartire da zero, se potessero essere trasformati, ridisegnati e riproposti in una veste nuova, come apparirebbero gli spazi urbani che solo ora abbiamo conosciuto davvero?”.
Vediamoli i progetti sui grandi “SE” della metropoli meneghina.
Milano: i progetti di riqualificazione che fanno spazio all’ambiente
Il PGT (Piano di Governo del Territorio) Milano 2030 ha definito i key points della strategia numero 5 – “Fare spazio all’ambiente, progetti per suolo e acque” per una città green, vivibile e resiliente:
No a nuove volumetrie, ma sì alla tutela 1,7 milioni di m2 dalla possibile urbanizzazione e al vincolo di destinazione agricola di 3 milioni di m2, riducendo così del 4% il consumo di suolo.
Sì all’acqua come elemento per migliorare la sostenibilità urbana. La riapertura del sistema dei Navigli che torneranno interamente navigabili e la ri-connessione idraulica del tracciato al fine di separare le acque pulite della Martesana da quelle del Seveso, miglioreranno la qualità paesaggistica e influenzeranno l’attrattività della città, sia generando effetti di mitigazione dei cambiamenti climatici che di riduzione dei rischi idraulici e compromissione del suolo.
Approvati gli interventi edilizi di sottrazione e diradamento. L’obiettivo è incentivare la rinaturalizzazione e la forestazione urbana, come parte di un più ampio programma strategico che vede come capisaldi del progetto nuove aree verdi e nuovi parchi.
Condivisi e autorizzati i progetti di riqualificazione degli spazi urbani più degradati, dismessi o inutilizzati, le cosiddette “rovine post-industriali”.
Riqualificazione: reinventare gli spazi dismessi dell’ex Scalo Romana
L’High Line di Milano ci sarà ed è il progetto che spinge alla rivitalizzazione degli spazi dismessi della stazione di Porta Romana.
Dopo i due chilometri e mezzo di rotaie abbandonate e totalmente trasformate in un parco rigoglioso che attraversa la Grande Mela a New York city, lo studio di architettura americano Diller Scofidio + Renfro punta Milano, e più precisamente il nuovo Parco Romana che ospiterà i Giochi Olimpici Invernali del 2026.
Insieme a PLP Architecture e CRA-Carlo Ratti Associati, la visione a lungo termine è creare una distesa verde che si sviluppa lungo tutto il quartiere, con edifici disegnati per le attività sportive connettersi in maniera fluida e naturale a una profusione di giardini sospesi, boschi, acqua e passerelle che si rincorrono e intrecciano sinuosi su diversi livelli.
Riqualificazione: GuardaMi è il volto del nuovo cavalcavia Bussa
T Spoon firma GuardaMI per un’extra spazio da restituire alla città: il progetto di riconversione del cavalcavia Bussa che ha perso la sua funzione urbana. GuardaMI sarà un’area vivente e soprattutto vissuta, cuore pulsante di attrazioni per tutti i cittadini, dallo svago allo sport fino a lifestyle e street food. Per questo gli attori-utenti coinvolti sono sollecitati a vivere, toccare e partecipare ai processi di trasformazione dello spazio stesso.
Il nuovo giambellino: a sud di Milano nascono le boulevard
Da quartiere dormitorio a luogo di interesse, il nuovo Giambellino – Lorenteggio vanterà il primato come operazione più grande tra i progetti di riqualificazione urbana a sud della città. Un programma da 100 milioni di euro promosso da Comune di Milano e Aler (Azienda Lombarda di Edilizia Residenziale).
Un’operazione indubbiamente sfidante per connettere ed aprire la zona al resto della città, complice l’arrivo di M4, che servirà il perimetro con due fermate. Attrarre è l’imperativo a capo del plico di interventi che interesseranno il quartiere, non solo dal punto di vista urbanistico ma anche ambientale e culturale.
Agli interventi di abbattimento, ricostruzione e bonifica degli edifici esistenti e di riqualificazione delle vie in boulevard per rompere la monotonia delle case “in fila indiana”, si affiancano opere di piantumazione di alberi e aiuole lungo la linea tranviaria, di realizzazione di percorsi ciclabili per favorire il collegamento con la stazione di San Cristoforo. E ancora nuovi giardini per largo Giambellino e un parco culturale su un’area abbandonata di 127mila metri.
“L’idea di fondo è creare delle contaminazioni con le zone circostanti facendo leva sui nuovi punti di attrazione come la Nuova Biblioteca Lorenteggio che offrirà spazi per la lettura/studio, un’area espositiva e un Forum, il mercato comunale o le giovani attività imprenditoriali”
Assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran
Reinventare il Pirellino: a Milano i progetti di riqualificazione seguono le orme della biodiversità
Da Porta Romana a Porta Nuova dove Diller Scofidio + Renfro e Stefano Boeri Architetti firmano il nuovo corso del Pirellino.
Così è conosciuta la storica torre crocevia costruita nel 1966. In via Pirelli 39, l’edificio rappresenta il punto di accesso a Porta Nuova, da nord verso il centro città, a cavallo di Melchiorre Gioia e l’asse che collega la stazione centrale a est con lo scalo Farini a ovest.
Il Pirellino, dismesso dal marzo 2015, si prepara a tornare l’icona di un quartiere, Porta Nuova, che si è sempre distinto per l’innovativa interpretazione del rapporto tra spazi costruiti in verticale, zone pedonali e aree verdi. Sono simbolo della riconnessione tra le diverse componenti di quartiere il giardino botanico BAM – Biblioteca degli Alberi e i camminamenti che lo attraversano, diventati ormai teatro di esperienze culturali a contatto diretto con la natura.
Oggi Pirelli 39, privo di certificazioni di sostenibilità, non conforme alle norme anti-sismiche, inefficiente per uso moderno e con problemi strutturali, di inquinamento e degrado ambientale-urbanistico-edilizio, viene percepito come un muro di separazione, una frattura tra le aree di quartiere già restituite a luoghi da vivere, riqualificate e collegate in modo più efficace sia dalla metropolitana che dai nuovi percorsi pedonali.
Progetti di riqualificazione urbana: in via Pirelli 39 il nuovo Bosco Verticale
Il progetto, il primo dell’agenda post Covid che interesserà Milano, è allineato alle linee guida di Next Generation EU e combinerà il riuso di edifici storici con una nuova responsabilità dal punto di vista ambientale. I due studi vincitori infatti hanno ripensato l’immobile e il ponte di attraversamento di Melchiorre Gioia come una green house all’insegna della biodiversità.
La torre residenziale disegnata dall’architetto Boeri seguirà il concept del Bosco Verticale. 700mq di vegetazione si legheranno all’architettura degli spazi e delle pareti in verticale e le fioriture coloreranno la torre al variare delle stagioni, assorbendo 14 tonnellate di CO2 e restituendone 9 di ossigeno l’anno.
Una serra della biodiversità aprirà i battenti sul ponte. Diller Scofidio + Renfro l’hanno pensata come uno spazio aperto per eventi, mostre, meeting e wellness, capace di attrarre quotidianamente i cittadini e dialogare con la Biblioteca degli Alberi.
A completamento della nuova dimensione verde, il Pirellino risorge a basso impatto energetico. Sarà infatti dotato di 2.770 mq di pannelli fotovoltaici che autoprodurranno il 65% del fabbisogno complessivo.
In questi casi si fa il nodo al fazzoletto, anche se la scommessa è molto coraggiosa.
Verso Milano 2030 è il motore della ripartenza di una città che non ha paura di mettersi in gioco.
Milano scommette su se stessa e sulle icone che hanno fatto da sfondo alla vita dei suoi cittadini per più di cinquant’anni, facendole diventare il futuro a misura d’uomo.